Posts

Recensione: Il cuore dell'uragano di Alfredo Palomba

Image
  Questo libro non è un saggio. Non pretende di trovare soluzioni miracolose per rivoluzionare il complicatissimo mondo della scuola. Questo libro è la confessione, in certi passaggi anche molto intima, di una persona che si trova a dover rivestire un compito a volte ingrato. Essere un docente significa avere tra le mani la responsabilità di far crescere ragazzi che, molto spesso, l’anno successivo non vedremo nemmeno più. Eppure quello stesso ruolo, a cui gli studenti guardano come se si aspettassero che dietro non ci sia un essere umano, ma una specie di superuomo che ha tutte le risposte del mondo, riesce anche a regalare momenti di soddisfazione, quando per qualche rara convergenza le stelle si allineano. Ed è tutto questo che l’autore racconta, gli alti e i bassi, i momenti di rabbia e frustrazione e quelli, quasi mistici, in cui tutto va per il verso giusto. E lo fa con una prosa diretta ma a tratti splendidamente evocativa, intessendo nella narrazione riferimenti letterari d...

Recensione: Lasciami Entrare di John Ajvide Lindqvist

Image
  Ho finito ieri di leggere il romanzo "Lasciami entrare", di John Ajvide Lindqvist. Mi era stato consigliato, ma devo dire che mi ha lasciata abbastanza delusa. La storia non è neanche malvagia: Oskar, ragazzino delle medie sfigato e bullizzato, conosce Eli, una misteriosa ragazza che vive nell'appartamento di fianco al suo. Nel frattempo nella zona si verificano strani omicidi in cui le vittime vengono trovate dissanguate. Spoiler non spoiler: Eli è una vampira (o una specie, comunque si deve ciucciare il sangue per sopravvivere). Eli e Oskar fanno amicizia, e anche grazie a lei il ragazzino trova la forza di opporsi ai bulli. I problemi di questo romanzo sono principalmente due: innanzitutto il fatto che non ci viene spiegato niente di chi sia Eli e di come sia diventata così, e invece noi vorremo saperlo. In quasi 400 pagine forse si dedica una mezza paginetta a far intuire cosa sia successo in passato, ma senza che si capisca un granché. In secondo luogo, lo stile di...

Recensione: Plateale appartenenza al genere umano di Paola Kovalsky

Image
  Il primo volume della trilogia, Tertium Non Datur , mi aveva intrigata e incuriosita. Questo secondo volume mi ha totalmente rapita. Ho macinato le sue 500 pagine in meno di due giorni, e se fossero state 1000 avrei macinato anche quelle senza battere ciglio. Un romanzo che obbliga il lettore a mettere in discussione tutte le proprie convinzioni morali e a confrontarsi con domande scomode. Chi sono i cattivi in questa storia? E chi i buoni? Non è così semplice determinarlo. La bravissima autrice Paola Kovalsky ci accompagna nella discesa all’inferno di una donna che si trova invischiata in qualcosa di enorme, ciò che fa rabbrividire tutti noi insieme a lei: cosa succederebbe se davvero un regime totalitario nazista riprendesse il potere? Ma quello che fa davvero paura nel romanzo è che ci ritroviamo a sperare che questo regime stia in piedi, che i suoi nemici perdano, che la protagonista decida una volta per tutte di uscire dalla sua apatia quasi amletica e prendere una posizione...

Good Omens season 2: prevedibile fanservice o geniale presa in giro?

Image
  (attenzione, contiene spoiler) Premetto subito una cosa, giusto per chiarire eventuali dubbi. La stagione 2 di Good Omens è scritta male. Questo, a differenza di quanto viene dopo, non è un dato sindacabile. Esaurito il materiale originale del romanzo, la cui brillante vena umoristica veniva tutta da Terry Pratchett, dopo aver visto questa stagione siamo tranquillamente in grado di dire che Neil Gaiman (e il suo co-sceneggiatore) non sanno scrivere scene comiche. Le battute sono mosce e tristi, spesso cringe. In tre parole: non fanno ridere. Se rimane una traccia minima dell’atmosfera della prima stagione è solo ed esclusivamente merito degli interpreti. Tennant e Sheen sono sempre garanzia di qualità, anche se mio malgrado devo dire che in alcuni punti tendono, soprattutto Tennant, ad essere davvero troppo sopra le righe. Ma ci sta, era così anche nella prima stagione, e poi lo sappiamo che se allo scozzese lasci fare quello che vuole, 90 su 100 tira fuori qualcosa di allucinato...

Recensione: "Trilogia della città di K." di Agota Kristof

Image
  Ieri ho finito di leggere la tanto acclamata “Trilogia della città di K.” di Agota Kristof. Avevo letto praticamente solo pareri positivi, chi parlava di capolavoro, chi la descriveva come traumatica e crudele, quindi mi ci sono buttata a pesce. In realtà l’ho trovato un romanzo deludente e scarso, e ora vi spiego perché.   Attenzione: la recensione contiene spoiler della trama.   La prima parte, “Il grande quaderno”, non è neanche male, è raccontata in prima persona plurale da due gemelli che sembrano non avere identità propria. Qui è abbastanza chiaro cosa cerchi di fare l’autrice. Usando uno stile gelido e chirurgico, costruito solo su frasi brevi separate da continui punti fermi, cosa che dopo un tot diventa abbastanza snervante, sta mettendo il lettore nella condizione dei due bambini, che vivono gli avvenimenti con un distacco da psicopatici, cosa che può anche essere un punto di interesse. La narrazione infila un’atrocità dietro l’altra con estrema naturalezza, i...

Technology and Literature: Humans, Machines and Cognitive Sciences in William Gibson’s Neuromancer

Image
  Introduction The relationship between science and literature has always been problematic. If we analyze the question from an epistemological point of view, what emerges is that science, since its very beginning (that is to say since the17 th  century, the birth of science as we conceive it today) has claimed to be the only group of disciplines that provides a universal knowledge. In this, science has put itself in the position of being totally against literature, claiming that the latter was only entertainment or, even worse, embellishment. That’s the reason why, still today, a vast majority of people believes that literature has almost nothing to do with the transmission of knowledge or, rather, that literature cannot provide universal ‘truths’. Literature has much to do with imagination, therefore many people think that it does nor deal with ‘real’ and important things, as on the contrary science does (or claims to do). This approach to literature might appear partially tr...

"Hell is repetition": Stephen King and the infinite loop

Image
  “There they stood, ranged along the hill-sides, met          To view the last of me, a living frame          For one more picture! in a sheet of flame           I saw them and I knew them all. And yet             Dauntless the slug-horn to my lips I set,          And blew. Childe Roland to the Dark Tower came.''                 Robert Browning, 1855 Stephen King hardly requires any introduction. He is probably one of the most famous American novelists of our age, and his books are read by passionate fans all over the world. King, born in 1947 in Portland, Maine, is mostly known for his horror novels.  His production is huge, varying from novels, short stories, screenplays, and even an essay about the creative process, On Writing (2000). What is really astoni...